emdr

EMDR

ovvero..
Eye Movement Desensitization Reprocessing

È un metodo psicoterapeutico basato sul modello di Elaborazione Attiva dell’Informazione (AIP). Secondo tale modello, l’evento traumatico vissuto dal soggetto, viene immagazzinato in memoria con:

  • emozioni
  • percezioni
  • cognizioni
  • sensazioni fisiche disturbanti che hanno caratterizzato quel momento

Tutte queste informazioni immagazzinate in modo disfunzionale rimangono “congelate” dentro le reti neurali incapaci di mettersi in connessione con le reti contenenti informazioni utili e non potendo essere elaborate continuano a creare disagio nel soggetto fino ad arrivare allo svilupparsi di patologie come il disturbo post traumatico (PTSD) e altri disturbi di natura psicologica.

OBIETTIVI E STRUMENTI

Ripristinare il naturale processo di elaborazione delle informazioni presenti all’interno della memoria per arrivare ad una risoluzione adattiva attraverso la creazione di nuove connessioni piu’ funzionali. Arrivati a questo punto, la persona potrà vedere l’evento disturbante e se stesso da una nuova prospettiva.

QUALI STRUMENTI

  • colloqui clinici
  • tecniche cognitive, quindi basate sul pensiero
  • stimolazione bilaterale oculare o tattile (taping): non si tratta di ipnosi, la persona è vigile e consapevole rispetto al processo

PER QUALI SITUAZIONI E’ INDICATO

Nasce per il trattamento del trauma e per problematiche legate allo stress, soprattutto di natura traumatica. L’etimologia del trauma ha origine greca e significa ferita, quindi potremmo definire il trauma psicologico come ferita dell’anima, qualcosa che rompe il normale modo di vivere e vedere il mondo e che ha un effetto negativo in chi lo vive.

I TRAUMI

I traumi si distinguono in T e t.

T – tutte quelle situazioni che portano alla morte o minacciano l’integrità fisica propria o delle persone care. In questa categoria possono rientrare eventi di grande portata, come, ad esempio: disastri naturali, abusi, incidenti…

t – esperienze che la persona vive come disturbanti, caratterizzate da una percezione di pericolo non particolarmente intensa. Possono rientrare in questa categoria situazioni come un’umiliazione subita o delle interazioni brusche con persone significative durante il periodo infantile.

INTERVENTI

SU CHE COSA LAVORA E CHE COSA ACCADE

  • sul ricordo dell’esperienza traumatica
  • dopo una o piu’ sedute i ricordi disturbanti legati al trauma, perdono la loro carica emotiva negativa
  • l’immagine disturbante di quel ricordo, cambia nei contenuti, nei modi di presentarsi
  • i pensieri diventano più adattivi
  • si riduce l’intensità delle emozioni e delle sensazioni fisiche

ELABORAZIONE DEL TRAUMA

COSA PERMETTE L’ELABORAZIONE DELL’ESPERIENZA TRAUMATICA

  • il cambiamento della prospettiva che avviene attraverso:
    • il mutamento  delle cognizioni relative a sè stessi
    • il fare proprie le emozioni adeguate alla situazione
    • eliminazione delle sensazioni fisiche connesse all’evento traumatico

Alla fine tutto questo consente di mettere in atto comportamenti più adattivi

  • il paziente dopo il trattamento EMDR non presenta più la sintomatologia tipica del  PTSD:
    • intrusività dei pensieri
    • evitamento di ciò che è connesso al ricordo traumatico
    • attivazione fisiologica nei confronti di stimoli legati all’evento
  • la persona riesce a distinguere con maggiore facilità i pericoli reali rispetto a quelli condizionati dall’ansia
  • il soggetto percepisce che veramente il ricordo dell’esperienza traumatica fa parte del passato, quindi la riesce a vivere in modo distaccato. I pazienti riferiscono di vedere l’evento come un “ricordo lontano” che non disturba più e non è più impattante a livello emotivo.
  • la persona non dimentica l’evento ma il suo contenuto è talmente integrato in una prospettiva più adattiva
  • l’esperienza rielaborata viene usata dall’individuo in modo costruttivo e integrata in uno schema cognitivo ed emotivo positivo.

Quindi la persona realizza un’associazione appropriata tra quello che utile, quindi appreso e immagazzinato, e l’emozione corrispondente, disponibile per l’uso futuro.

EFFICACIA

PER IL TRATTAMENTO DI QUALI CONDIZIONI E’ EFFICACE?

È nato per trattare il PTSD, poi ne è stata valutata l’efficacia anche:

  • rispetto ad altri disturbi come:
    • ansia
    • depressione
    • fobie
    • disturbi alimentari
    • dipendenze
    • disturbo ossessivo compulsivo
    • disturbo di panico
  • nell’affrontare in maniera funzionale:
    • la perdita
    • lutto
    • perdita di una gravidanza
    • la malattia
    • la procreazione medicalmente assistita
  • nelle situazioni in cui avvengono fenomeni di:
    • bullismo
    • cyberbullismo
    • violenza domestica

Per approfondimenti: endr.it

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